La nuova direttiva UE, che riguarda soprattutto gli edifici esistenti, potrebbe velocizzare il processo di svecchiamento del patrimonio edilizio Italiano. Cosa dice esattamente e quanto tempo abbiamo per adeguarci? Come questa direttiva potrebbe influire sul mercato immobiliare?
Classi energetiche degli edifici: arriva la nuova normativa europea
La nuova direttiva dell’Unione Europea afferma che gli immobili siti in Europa dovranno rientrare almeno nella classe energetica E entro il 2030 e nella classe energetica D entro il 2033.
Il testo, che è stato accolto con 49 voti a favore, 18 contro e 6 astensioni, andrà in plenaria a marzo di quest’anno. Il Parlamento Europeo prende quindi una posizione netta, e si orienta verso l’edilizia sostenibile, per raggiungere gradualmente l’ambizioso obiettivo delle emissioni zero entro il 2050, riducendo in vari step le emissioni di gas che favoriscono l’effetto serra.
Si tratta di un modo per far risparmiare energia a proprietari e conduttori, e indirettamente a tutto il continente europeo.
Nuova normativa europea sulla classe energetica: le parole del presidente di Enea
Il presidente di Enea Gilberto Dialuce dichiara che 11 milioni di abitazioni, cioè il 74% del patrimonio immobiliare italiano, sarebbero in classi energetiche inferiori alla D e che la transizione ecologica immobiliare, richiesta dalla direttiva europea sugli immobili, comporterà uno “sforzo notevole”, anche se, tramite il Superbonus, potrebbero essere 290.000 le unità immobiliari riqualificabili (fonte Ansa).
L’Europa e la classe energetica degli immobili: cosa cambia realmente in Italia con la direttiva UE per gli immobili?
Prima di allarmarsi, vanno ricordate due cose:
Si tratta di una direttiva europea, che quindi sarà seguita da una legge emanata dal nostro Parlamento.
In questo momento, la certificazione energetica riguarda immobili messi a disposizione per locazione o compravendita, e quindi tutti gli altri immobili non sono a rischio multa.
Nonostante questi chiarimenti possano tranquillizzare, bisogna tener conto del fatto che le date indicate, il 2030 e il 2033, non sono poi così lontane: ecco perché è meglio conoscere le opere di riqualificazione che possono portare un immobile o un’unità immobiliare ad un miglioramento di classe energetica.
Classe energetica degli edifici: cos’è
La classe energetica di un immobile è un valore che indica l’efficienza energetica di quell’immobile o unità immobiliare, in base a quanta energia è richiesta per poterci vivere in condizione di benessere abitativo, sia nella stagione calda che in quella fredda.
Le classi energetiche vanno dalla classe A, la classe più efficiente, indicata col colore verde, alla G, la classe peggiore, indicata dal rosso.
La classe A è quella che garantisce il maggior comfort e il minor dispendio energetico sia in inverno che in estate.
Classe energetica degli edifici: le procedure di calcolo del parametro di efficienza energetica
Dal 2015, il parametro di efficienza energetica di un immobile, indispensabile sia per la locazione sia per la vendita, comprende i seguenti fabbisogni annuali, espressi in kWh/mq/anno e legati alla superficie utile dell’immobile:
Energia primaria derivata da fonti non rinnovabili per la climatizzazione estiva (EPC, nren) ed invernale (EPH, nren).
Energia per la produzione di acqua calda sanitaria (EPW, nren).
Energia per la ventilazione estiva (EPV, nren).
Energia per il trasporto di cose e persone (EPT, nren).
Energia per l’illuminazione(EPL, nren), solo per edifici non residenziali.
Nel calcolo finale, influiscono anche terrazzi, verande, tende e sistemi di schermatura solare e gli impianti utilizzati per il raffrescamento estivo, come i fan coil, i climatizzatori split, o alcuni tipi di impianto a pavimento all’avanguardia, che utilizzano acqua fredda in estate, oltre che acqua calda in inverno.
Classe energetica edifici esistenti: come operare per l’adeguamento energetico della propria casa
Per migliorare la classe energetica di un edificio esistente è importante riqualificare l’involucro:
La copertura dell’edificio: importante fonte di dispersione termica e che quindi va adeguatamente isolata.
Le pareti esterne: prima barriera alla temperatura esterna e per questo devono essere coibentate tramite materiali idonei o tramite l’isolamento a cappotto.
Inoltre, è importante riqualificare gli impianti:
Il sistema di riscaldamento: tra i migliori c’è il riscaldamento a pavimento, in particolare se utilizzato in tandem con una caldaia a condensazione, ma anche in ventilconvettori.
Il sistema di raffrescamento: non comprende solo gli impianti ma anche gli infissi isolati termicamente e i sistemi di schermatura solare.
Le fonti energetiche utilizzate: serve un almeno parziale utilizzo delle f.e.r. (fonti energetiche rinnovabili). Ad esempio, i pannelli fotovoltaici, che però devono far parte di un progetto energetico strutturato.
Direttiva europea immobili: l’adeguamento alla classe energetica richiesta è possibile?
Va tenuto presente che, per salire alla classe E oppure D, potrebbe essere necessario anche solo un intervento, come ad esempio la sostituzione degli infissi con degli altri più performanti, una spesa sicuramente impattante ma ammortizzabile nel tempo e che conferisce maggior valore alla casa.
Classe energetica minima per gli edifici di nuova costruzione
Dal 1° gennaio 2021, in tutta Italia, è obbligatorio progettare edifici, sia pubblici che privati, con un consumo prossimo allo zero (nZEB). Quest’obbligo deriva dall’art. 5 del D.L. 63/2013, il quale è stato convertito nella Legge numero 90 del 3 agosto 2013.
L’acronimo nZEB significa “nearly Zero Energy Building”, e indica quegli edifici il cui fabbisogno energetico è minimo, grazie alla progettazione efficiente dell’involucro edilizio e all’utilizzo prevalente o totale di fonti energetiche rinnovabili.
Classe energetica degli edifici di nuova costruzione: come assicurarsi che sia una vera classe A
Per chi invece sta per acquistare e si sta indirizzando verso un immobile in classe A, è necessario fare due importanti operazioni preparatorie:
Richiedere al costruttore una copia del progetto dell’impianto termico.
Leggere il capitolato d’appalto per verificare materiali, tecniche costruttive ed impianti.
Solo in questo modo è possibile assicurarsi che l’immobile sia davvero in classe energetica A.
Fonte wikicasa.it