Durante questo periodo di crisi economica, con affitti molto alti e tassi sui mutui in ascesa, spesso molti proprietari di negozi, o anche affittuari, si sono interrogati se fosse possibile o meno abitare nel proprio negozio così da abbattere le spese. Vediamo assieme cosa dice la legge in proposito.
Destinazione d’uso
Per prima cosa è bene specificare che ogni edificio, quale che sia la sua natura, ha una specifica destinazione d’uso. Ciò vuol dire che è registrato al catasto con una specifica funzione (abitazione privata, locale commerciale, locale agricolo etc). Questa è importante per far sì che controlli, servizi o tassazione vengano calibrati in base alla natura dello stabile.
Caratteristiche del locale commerciale
Al catasto uno stabile registrato come locale commerciale (classe catastale A10) ha delle specifiche che non corrispondono alle stesse per uno stabile adibito invece ad uso abitativo.
Questo significa che se si vuole passare la notte nel proprio locale lo si può tranquillamente fare, pur prendendo le giuste misure di sicurezza, non è invece possibile trasferirvi la propria residenza fiscale, occorre prima apportare delle modifiche e segnalare la cosa al catasto.
Quando si può avere la residenza in un locale commerciale?
Da un punto di vista legale è possibile trasferire la propria residenza in un edificio con la destinazione d’uso A10, purché rispetti determinati criteri:
innanzi tutto lo stabile deve essere situato su suolo urbano;
deve essere dotato di tutti gli allacci delle utenze (acqua, luce, gas etc);
deve essere munito di almeno un bagno con doccia o vasca;
infine deve ricevere l’approvazione della comunità dei residenti.
Come funziona per affitti e vendite? Nel caso in cui si voglia invece affittare o vendere il proprio locale commerciale (o ufficio) a fini abitativi, la prima cosa da fare è cambiare la destinazione d’uso.
Legalmente non è possibile effettuare nessuna compravendita o stipulare nessun contratto di locazione di un locale commerciale come fosse un edificio ad uso abitativo. Per farlo occorre prima adattare l’ambiente e poi ottenere il certificato di abitabilità